INTERCETTAZIONI:FIEG,PASSO AVANTI MA GIUDIZIO RESTA NEGATIVO TEMPI CERTI PER UDIENZA FILTRO, NO A RESPONSABILITA' EDITORI (ANSA) - ROMA, 21 LUG - L'emendamento governativo al ddl intercettazioni rappresenta "obiettivamente un passo in avanti verso il corretto approccio al problema" secondo la Fieg, che chiede però tempi certi per l'udienza filtro e ribadisce che le sanzioni agli editori "sono tutt'al più ammissibili in caso di pubblicazione di parti delle quali il giudice ha già disposto la distruzione o l'espunzione". Resta dunque una "valutazione complessivamente negativa", in attesa del testo definitivo. "In particolare - spiega la Federazione italiana editori in una nota - l'udienza filtro diventa lo strumento volto a valutare caso per caso ciò che è rilevante e veramente finalizzato alla conduzione dell'inchiesta da ciò che non lo é, con la conseguenza di rendere pubblicabili le intercettazioni che 'superano' l'udienza filtro. Cade, quindi, grazie all'approccio caso per caso, il divieto assoluto e generalizzato di pubblicazione da cui muoveva originariamente il ddl". "Detto ciò, però, proprio per la rilevanza dell'udienza filtro, prima della quale tutto è segreto e dopo la quale tutto ciò che supera il filtro è pubblicabile - sottolineano gli editori - la mancanza di un termine lascia un margine di eccessiva discrezionalità che incide negativamente sul diritto costituzionale di cronaca. A ciò si ricollega il tema delle sanzioni a giornalisti ed editori, poiché la pubblicazione della medesima registrazione comporta o meno la sanzione a seconda che l'udienza filtro ci sia stata o meno". Dunque "l'indeterminatezza del termine di espletamento dell'udienza filtro comporta un eccessivo margine di discrezionalità - insiste la Fieg - in tema di applicazione delle sanzioni penali e parapenali. Inoltre resta ferma nell'emendamento governativo l'affermazione della responsabilità degli editori, che è in linea di principio una violazione dell'articolo 21 della Costituzione, per il sindacato che tale responsabilità presuppone sul contenuto del giornale da parte dell'editore". La Fieg, quindi, "pur riconoscendo un significativo sforzo dell'emendamento nella composizione delle contrastanti esigenze, ribadisce che le sanzioni sono tutt'al più ammissibili in caso di pubblicazione di parti delle quali il giudice ha già disposto la distruzione o l'espunzione ed esprime una valutazione complessivamente negativa, riservando il giudizio globale sul disegno di legge al testo che risulterà dall'approvazione dei vari emendamenti che, oltre a quello governativo, sono stati presentati al ddl da maggioranza e opposizione". (ANSA).